mercoledì, novembre 29, 2006

Acqua... firewall....

Aggiornamenti casuali!

L'acqua da oggi non arriva piu' neanche nella casa dove dormo.
In compenso ne viene un rivolo alla casa/ufficio,

Splinder e Blogspot sono irragiugibili sia dalla connessione di casa che
quella di ufficio. Non so neanche se questi post arrivano...
Sempre in tema di firewall, l'installazione procede, sempre grazie al
verde gentile amico =) ora sto giocando a "trova la dipendenza"...
il gioco riguarda l'installazione del firewall e non, come alcuni
maliziosi potrebbero pensare, da dipendenze da sostanze psicotrope.

Restando in tema di sostanze psicotrope, il mio abituale abuso di the e'
purtroppo ridotto a sole due varieta'.
Il the alla cannella, con fettina di limone, che offre la caffetteria
del Bofed.
Il the nero abissino, composto da foglioline macinate molto fini e
bastoncini, dal sapore molto gradevole; assomiglia al polveroso the del
Kenia. Ne riportero' un bel po' in italia, insieme al caffe'.
Il bunna (caffe') non e' affatto male, il migliore mai trovato
all'estero. Hanno una gentile e lunga cerimonia per servirlo, ma la
raccontero' un'altra volta, quando potro' postare le foto della
cerimonia quando siamo arrivati =)

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martedì, novembre 28, 2006

Fedora&Troll

Il blog e' irraggiungibile da giorni:
probabilmente hanno tagliato fuori tutta una serie di ip, ogni tanto
capita qui (...evito commenti che potrebbero essere fuori luogo...dato
che sto vivendo e lavorando qui...).
Provo a fare un post via mail.

Il lavoro procede su vari fronti.
Oggi, dopo un'attesa di 10 giorni, e' finalmente arrivato l'elettricista
a cambiare la presa alla quale attaccare i pc per l'inserimento dati! E
per fortuna abbiamo comprato noi la ciabatta, altrimenti dovevamo
aspettare altri 10 giorni...


Nel frattempo sto cercando di installare Fedora su una macchina
rimediata assemblando pezzi dai pc abbandonati che hanno sloggiato per
far spazio ai nuovi computer.
L'idea e' di mettere un firewall che ci protegga un po' dalle schifezze
che circolano qui.
Questo grazie l'aiuto del gentilissimo troll, che mi sta dando una mano
via skype-msn e che colgo l'occasione per ringraziare enormemente!
Gentile troll sembra un ossimoro, ma la valutazione della gentilezza e'
sempre un parametro relativo: ad esempio un barbaro verde armato di
clava ha sicuramente un aspetto gentile rispetto a ... a... vabbe'
esistera' qualcosa .... Scherzo ovviamente =p

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giovedì, novembre 23, 2006

La febbre (malarica) del sabato sera

Sabato sera dedicato a musica e danze!
Con una nostra conoscenza, una fisioterapista torinese che lavora qui da due anni, siamo andati ad un locale con musica tradizionale,
dove si aveva appuntamento tutto un gruppone di farengi (stranieri), composto in buona parte da medici italiani, venuti per un'intensa esperienza di due settimane al lebbrosario vicino all'aereoporto.

Avremmo avuto i farengi di Macalle' quasi al completo se ci fossero stati i dermatologi italiani che lavorano all'ospedale, ma, beati loro, erano in gita in Dancalia.

Il grande locale di legno era gremito di tavolini affollati di gente, tutti venuti per ascoltare musica tigrigna dal vivo e per ballare.

Anche noi farengi, con grande divertimento degli altri avventori, ci siamo cimentati nelle danze!

La danza tigrina prevede di muovere solo le spalle e il collo,
facendo "spallucce" a ritmo di musica, con tutte le varianti possibili:
una alla volta, insieme, portandole avanti, muovendo il collo tipo tacchino...
Il bacino si tiene fermo, con le mani appoggiate sotto le anche, al massimo si puo' fare qualche passetto sollevando la gamba o girando in circolo con gli altri.
C'e' moltissimo contatto fisico, anche perche' i posti per ballare sono stretti e tutti, indipendentemente dall'eta', buttano nella mischia.
A vedere i bravi ballerini ci si chiede se gli abbiano disarticolato le spalle da piccoli... la fisioterapista conferma che i piu' accaniti riportano problemi alle vertebre.

Tuttavia in piccole dosi e' decisamente un buon esercizio per la schiena, anche se molto faticoso senza averne l'abitudine... inoltre e' praticamente impossibile non perdere il ritmo: una buona canzone tigrigna dura tra i 15 e 20 minuti.

La musica tigrina e' ritmata ossessivamente dalla batteria e rispecchia la durezza gutturale della lingua. All'inizio e' anche abbastanza difficile riconoscere una musica dall'altra ("ma questa non l'avevano gia' suonata?" era una domana ricorrente tra noi farengi).

La musica amarica invece e' meno ossessiva e i suoni sono piu' dolci. Sto cercando di imparare a riconoscere la differenza, chiedendo al nostro driver quando mette le cassette in macchina (per ora si fa matte risate dato che ci piglio poco!)

L'unico difetto della musica locale e' che vale il principio "volume" = "buona musica".
In confronto i nostri frequentatori di rave che ondeggiano davanti alle mega casse sono dei pivelli.

Qui se non ti sanguinano le orecchie, il locale e' di qualita' mediocre... e ovviamente il locale dove siamo andati era di ottima qualita' =)
Un saggio indiano, collega dell'amica fisioterapista, si era portato appositi tappi.

Storditi ben benino dalla musica e stupiti dalle spalle slogate dei ballerini,
abbiamo dato una svolta alla serata.
I piu' tranquilli sono andati a casa, mentre un gruppo di irriducibili, imbarcato sul pulmino della fisioterapista e sul pick up della croce rossa, si e' diretto in discoteca!
Il Love One!
Pista quadrata anni 80, circondata da tavolini e divanetti.
Sembrava di stare in un film di John Travolta.

All'inizio eravamo solo noi farengi: la piu' parte, qualche etiope dello staff dei medici, un paio di americane, una irlandese e un indiano.
Il dj ci ha omaggiato con reggae (andrebbe poi raccontata la cosa dei rastafari... la bandiera jamaicana e' quella etiope in origine!) e con qualche "evergreen" internazionale.

Piano piano la discoteca si e' riempita di avventori locali e la musica e' virata sul rap americano (sob) e su hit mondiali (Shakira, Madonna o chi per loro).

I frequentatori mediamente mi hanno dato l'impressione di essere rampolli di famiglie benestanti del luogo, sia ragazzi che ragazze (c'era pure una coppia di sposi con gli amici).

Diversa invece era stata l'impressione ad un pub, qualche settimana prima, dove le uniche 4-5 ragazze presenti mi avevano dato l'idea di essere in cerca di occasioni per sbarcare il lunario.

Alla serata in discoteca ha fatto seguito un'alzataccia alle 7.30 del mattino,
per andare a vedere le belle cascate di Debri, ma questa e' un'altra storia.

Le cascate di Debri, un ridente villaggio vicino a Macalle'

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venerdì, novembre 17, 2006

In cerca di hub

Da circa 10 giorni sono state sbloccate a livello burocratico le attrezzature informatiche: pc fissi et similia.
Peccato che, dopo tante pressioni di urgenza per queste attrezzature, nessuno fosse in grado di dirci *dove* potessimo montarle.
Qui ci sono grossi problemi di spazio, dato che nessuno vuole spostarsi dai tavoloni o mollare le poltrone; noi lavoriamo del progetto stipati in una stanzetta senza finestre e, quando lavoro su Salomone (il nostro pc depositario della conoscenza!), sto ad un tavolino basso, seduta su una scatola di cartone di 20 cm, molto in sintonia con la tradizione etiope e neanche troppo scomodo =)

Alla fine oggi si e' sbloccata la situazione! Ci danno un tavolo attualmente ingombro di vecchi pc, coperti di 2 dita di polvere, che saranno spostati lunedi' (....acc non ho chiesto di che anno...)

Inoltre alla domanda "Avete un hub?" la risposta era stata "ehhh... proprio no! pero' potete comprarcelo..."
(Nota per i digiuni di informatica: gli hub o switch sono quelle scatolette a cui si attaccano un sacco di cavi di rete ed che servono a far parlare i pc tra loro)

Gia' ci stavamo industriando per farcelo spedire dal nostro contatto ad Addis.. quando... miracolo! La provvidenza ci assiste!
Scavando tra la polvere dei pc da eliminare trovo proprio 2 hub! uno con spina italiana e uno con spina americana (un'altra cosa interessante di questo ministero e' che, ricevendo forniture di diversi paesi, c'e' un proliferare di standard elettrici...).

Ovviamente mi hanno detto che non funzionano...
Ovviamente me li sto portando a casa per testarli, ad una prima analisi quello con spina italiana si accende e la linea viene vista su tutte 8 le porte... ora e' da scoprire se passa qualcosa...
incrocio le dita e invoco la benedizione di tutti gli amici amministratori di rete!

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Il Venerdi' si e' tutti piu' cristiani!

Il venerdi' l'ufficio si svuota alle 11.30. Per la preghiera...
Il venerdi' infatti tutti diventano misteriosamente mussulmani, rubando un'ora in piu' alla pausa pranzo. In compenso la maggiorparte delle feste religiose cristiane, santi e patroni, sono "facoltative", ovvero possono scegliere se venire o non in ufficio (potete immaginare quale sia la scelta media)

L'Etiopia e' un paese a maggioranza cristiana (45%), anche se i mussulmani (35%) hanno mediamente piu' figli, cosa che preoccupa abbastana i cristiani.. dato che ora convivono serenamente, ma i trascorsi non sono sempre stati felici, ma il regno etiope e' riuscito a mantenere la propria identita' nonostante le pressioni arabe da nord e da est.

In Tigray, la regione della quale Macalle e' capoluogo, i cristiani sono oltre l'85%.
Le belle chiese rupestri sono spesso state salvate dalle devastazioni proprio grazie alla loro inaccessibilita'.


Il prete di Debre Tsion

Sono cristiani copti, che seguono quel che i cattolici definiscono "eresia monosofista".
Quelle seghe mentali sulla natura duplice o singola di Cristo che diventavamo pretesti per sonori litigi tra saggi patriarchi e spartizioni di influenze politiche....

Dopo questo riassuntino,mi manca di trovare un trattato di "mitologia" locale, come mi ha chiesto il mio amico vampfilo, e sono a posto =)


I ricchi affreschi di Abra-Atzba, e' buffo rivedere le stesse storie si santi e patriarchi con iconografie cosi' diverse dalla nostra.

Il santuario da meditazione nella chiesa di DebreTzion, una delle piu' grandi chiese rupestri del Tigray.

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giovedì, novembre 16, 2006

A proposito di news..

Cinque macchine delle UN parcheggiate davanti all'axum hotel.
Le abbiamo viste oggi accompagnando un collega in aereoporto (se ne va ad Addis! dotato di una mega lista della spesa, tra cartucce per stampante e olio d'oliva).
Generalmente ne giravano una o due, cinque potrebbero non essere esattamente un buon segno.
Del resto stanno gia' litigando a sud al confine con la Somalia, speriamo restino tranquilli qui al confine nord con l'Eritrea.

PS Blogger ha cambiato l'interfaccia! ora pare che riesca a postare le foto pure da qui...

Le case tradizionali tigrigne, giusto davanti al moderno edificio dove lavoro

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100.5º E

Twenty twooooo
Haltasihailte.... (22)
Zeroooo
Forty-eight
Haltsai-seleste.... (23)
Zero...
Twenty-nineeeee

Queste le urla che ci scambiavamo l'antennista ed io, lui sul tetto col parabolone da girare e io in giardino, buttando un occhio dalla finestra alla sintonia del satellite sulla tv.

Infine siamo riusciti a prendere AsiaSat2, ma la qualita' del segnale e' pessima e vediamo solo Rai-international, 2 canali tailandesi e 2 canali di lingua spagnola.
Purtroppo abbiamo perso BBC e Euronews.

Devo dire che mi sono un po' vergognata anche della qualita' media dei programmi. L'antennista e il guardiano erano abbastanza perplessi nel vedere il gioco dei pacchi...
pero' almeno possiamo vederci qualche telegiornale =)

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mercoledì, novembre 15, 2006

Pranzo (Mesa'h!)

Oggi sono stata invitata a pranzo dalla segretaria del progetto,
Madame Giday, che teneva a farmi assaggiare la sua tella homemade.

La Tella o Tsoa' (in tigrino) e' la birra tradizionale dal sapore
fumoso e amarognolo: e' fatta in casa fermentando in acqua cereali e
aromi.
Ho una foto presa al mercato dove si vedono i panetti secchi di
cereali e aromi esposti al sole, ma forse e' meglio non guardali
troppo, data l'inquietante presenza di insetti piu' o meno vivi (pero'
una volta fermentata la bevanda sono tutti morti).

L'ingrediente base della birra tradizionale, la Tella (o Tsoa'), Mercato di Macalle, Etiopia

Abbiamo mangiato mangiato ingjera e ho scoperto che questa birretta e' decisamente traditrice dato che mezzo bicchiere e' bastato a rendermi alcolica.
Ora non so come lavorero' questo pomeriggio (iuu uuuu!)

L'Ingjera, che e' anche nome generico per la cucina tradizionale, e' una specie di crepes alta e spugnosa, fatta con il tefl degli altipiani (una particolarissima varieta' di grano, dalle spighe minuscole e prive di amido). L'impasto viene fatto fermentare almeno tre giorni e assume un tipico sapore acido. La versione troppo fermentata e' decisamente immangiabile per noi farengi (stranieri bianchi).
La cottura avviene su larghe lastre tonde di ardesia, con un coperchio di terracotta, riscaldate dalle braci.
Sul letto di injera si mettono mettono spezzatini, paste di legumi, fagioli o lenticchie, e verdurine, il tutto rigorosamente piccantissimo.
C'era anche una varieta' cotta al vapore di ambasha.
L'ambasha, cotta allo stesso modo dell'ingjera, e' una sorta di focaccione spesso, molto gradevole (non e' acido) e che ricorda la torta al testo umbra. La nostra governante, Atzede, prepara anche una versione dolce dell'ambasha... con l'uvetta passa!

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martedì, novembre 14, 2006

EurEka ArcGis!

Dopo cinque giorni di passione siamo riusciti a installare una copia di ArcGis!
Su un pc fisso appena uscito dalla scatola e ancora profumato di Das (avete presente l'odore dell'hardware nuovo?)

Sul portatile ci sto ancora lavorando, destreggiandomi tra vari ostacoli tipo:
- license number dispersi
- hardware key number imboscati
- driver mancanti
- registro di windows poco collaborativo
- assenza di connessioni internet superfighe (uno compra un software costosissimo e poi non te lo fanno usare perche' non ti puoi connettere ad internet. Siamo in Etiopia! non in Europa o Usa, mannaggia alla Esri)

Oltre a tutto cio' il nostro simpatico sistema operativo (WinXPPro) ha anche deciso che non abbiamo autorizzazioni da amministratore per installare questo software.
Stasera proviamo con la soluzione definita: un pentacolo di sangue di capretto insieme alla parola magica, "Format"

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domenica, novembre 12, 2006

L'allegro lavabo

Capitolo 1
Plick plick

Il bagno di Michela nella casa di Hawalti (o come si scrive), dove alloggiamo Michela ed io, perdeva acqua dal lavandino...

Ecco arrivare David, l'idraulico dal sorriso smagliante e dallo sguardo sognante.

Il problema? nel sifone... Ovviamente i lavandini barocchi (kitch fuori scala) non si lasciano smontare troppo facilmente...
Frullino, martello, ssswwwiuuunnggg
Gli sfugge il frullino e si taglia!
Tramite telefono ci arrivano racconti tragici di dita mozzate, laghi di sangue...
La realta' per fortuna si rivela essere un paio di profondi taglietti al dito e un lavandino in frantumi.
Almeno ora si puo' smontare il sifone...


Capitolo 2
Viene ricomprato il lavandino, cambiato il sifone...
Di nuovo il lavabo kitch troneggia nella sala da bagno.
All'apertura delle acque pero' .. wooooshhh
non un rigagnolo ma un fiume inonda il bagno.

Maybe the problem is IN the pipe....

Arismonta il lavandino, controlla il tubo,
che innocentemente occhieggia dalla parete.
Ostruito! E sembra un tappo decisamente serio...
Gianni, che fin'ora aveva sovrainteso i lavori, e' in partenza per l'Italia.
Prima di salutarci consegna una bottiglia di sgorgatutto al prode David.
Un arcano tormenta la mente dell'idraulico...
come infilarle il prodigioso liquido nel tubo orizzontale?

Capitolo 3
Le 17 di sabato pomeriggio, David ha detto che sta arrivando.
Aspettiamo coscenziose fino alle 17.40
Eccolo, deux ex machina armato dell'arma definitiva..
una siringa
da insulina

"Ahem.. David.. - esordiamo timidamente Michela ed io - Qui c'e' scritto di mettere 125 cc di sgorgatutto, sulla siringa c'e' scritto 3 cc... forse dovremmo usare un altro metodo"

Niente da fare, e' irremovibile sull'argomento.
Fiducioso infila i suoi tre cc nel tubo, si spalma un po' di acido sulle mani con la ferita aperta ( "Daaaviiid! corri a lavarti!" ..."No problem, it's ok!" ...)

Di fronte a tale ostinata convinzione ci balza in testa di fare delle foto commemorative, ma rinunciamo per non essere offensive nei confronti del gentile David.

Dopo una mezz'ora di religiosa attesa si prova a vedere se si e' sturato... niente...
"Forse vanno messe 2 siringhe di acido?" lascio a Michela l'ardua risposta e me ne vado alla casa giu' a mangiare...

Capitolo 4
Nessune novita' per il mattino.
Michela durante la serata aveva convinto David a usare un tubo di gomma e a buttare nei tubi una decente quantita' di acido, ma ancora senza risultati
E' domenica e partiamo per una scampagnata, mentre David ci assicura che trovera' una tecnica esoterica definitiva per sturare quei tubi.

Al nostro ritorno perde anche il water.

Come sia potuto accadere lo ignoriamo. Probabilmente il water si e' ingelosito delle mille attenzioni date al lavabo, che ancora giace smontato in corridoio.

Capitolo 5

"Gommino" e' la sentenza dell'idraulico.
Cambiare tutto il meccanismo dello sciacquone e' la soluzione proposta.

"Macche' Gommino! qui manca il silicone all'attacco del tubo che porta l'acqua!"

"Gommino!" Irremovibile.

Viene convocato Giulio, il capoprogetto.

Si trova il compromesso: lascia perdere tutto il meccanismo, cambia pure il gommino guarnizione del meccanismo dello sciacquone (anche se non perde), ma sistema il silicone su questo benedetto attacco dell'acqua.

Riguardo al lavabo si decide per la soluzione finale: parlare col padrone di casa e intervenire direttamente sui tubi sotto il pavimento per cercare l'ostruzione.

In extremis Giulio prova un salvataggio con l'antica tecnica della busta di plastica usata come ventosa. A parte inondarci con acqua acidosa non otteniamo nulla..
Fortunatamente Giulio si rifara' (la sera stessa), utilizzando con successo la stessa tecnica sul lavandino della cucina alla casa/ufficio.
(ma che ci buttano in questi tubi???)

Capitolo 6
E' mattina, Michela prova a farsi una doccia (l'idraulico aveva assicurato che poteva), causando una replica della cascate del Nilo azzurro dalle tubature nel muro (ricordate che il lavabo era ancora smontato?)

A meta' tra una crisi isterica e le matte risate, aspettiamo David, il quale arriva accompagnato da un muratorino gentile. Il padrone di casa ha dato l'ok.

Per non assistere al massacro ci dirigiamo al lavoro.

La sera, al nostro ritorno, ci accoglie il pavimento aperto e mucchietti di calce.
Aspettiamo fiduciose l'indomani, mentre il water continua a gocciare.

Capitolo 7
Era un tubo di scarico ostruito con la calce, spiega David.
Lo avevamo sospettato: la tecnica edilizia di Macalle' non e' delle piu' eccelse, specie in questo momento di boom del mattone, dove tutti si reinventano muratori per sbarcare il lunario. Ci sono anche tante donne manovali nei cantieri, come in quello davanti a casa...

Lasciamo David e il muratore (speriamo bene) al loro lavoro...

La sera ritroviamo tutto montato, solo delle mattonelle piu' chiare testimoniano il misfatto. Sopra tutto troneggia il kitchissimo barocco dorato del lavabo.

Tuttavia il water protesta energicamente: il gommino sostituito decide bene di iniziare a gocciare, mentre l'attacco dell'acqua invoca ancora silicone non arrivato...

Non c'e' pace per questi sanitari, ma almeno, convivendo con simpatici rigagnoli, si possono usare lavandino e doccia.

Capitolo 8

Dopo qualche giorno di umida stasi, il fratello della proprietaria passa a salutarci e a portarci del techt (non so come si scrive, ma e' un idromele locale) e ci dice che richiamera' l'idraulico...
la storia non e' ancora finita pare!

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Wireless!

Incredibile! ho appena beccato una connessione <b>wireless</b>
dalla casa di Hawalti dove dormo!
non so di chi sia e cmq e' protetta...

Pero' era troppo fiko per non scriverlo al volo sul blog!

Visto che sono in fase di post, mando pure la telenovela del lavabo,
svoltasi nei 10 giorni scorsi e non ancora conclusa!
Mi pare adeguata al tema acqua che stavo affrontando ;)

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Acqua!

Sono reduce da una bella gita a Debre Tsion (affidatevi alla pronuncia, non alla grafia).
Un'altra bellissima rock church sperduta tra i Gheralta.
Daniela, Michele, Michela, Nella (una fisioterapista di Torino che lavora qui) ed io.

Cerchero' poi postare qualche foto
e di raccontare della gita con calma della gita e dei poco gentili ragazzini
che si son dedicati ad uno degli sport nazionali (tirare sassi).
Ho ancora da raccontare la gita a Mariam KorKor con foto,
ma l'interfaccia di blogspot non e' raggiungibile e l'ftp fa i capricci.

Una bella doccia ha lavato via la polvere rossa di monti,
son fortunata, perche' invece alla casa giu' manca l'acqua da due giorni.
Nella ci ha spaventato raccontando di come lei sia rimasta senz'acqua per 2 e piu' settimane.
Per ora alla casa dove dormo c'e'.
Poco fa Giulio e' passato a caricare delle taniche da portare alla casa/ufficio
e sono appena arrivati Michele e Daniela ad approfittare dei nostri bagni.

Dall'acquedotto ancora un po' qui arriva e il nostro tank sembra essere pieno.
Speriamo che la riattacchino presto, in questo periodo, dopo le piogge di agosto/settembre,
l'acqua *dovrebbe* esserci.

Stasera, non potendo lavare i piatti ormai sporchi, andremo a cena fuori
(ma prima di ordinare ci assicureremo che ci sia l'acqua nel ristorante ;) )

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sabato, novembre 11, 2006

Sempre iene

Questa sera l'ho vista veramente bene!
La gobba maculata e il muso grottesco.
Una grossa iena mi ha attraversato la strada lemme lemme;
vagamente seccata dai fari si e' buttata nel campo buio.

Stavo tornando da sola a casa, Michela e' andata a ballare con le dottoresse,
mentre io ho preferito andare a riposare: domattina presto si parte per una gita tra i monti.

Ora sto scrivendo dal mio lettone, che troneggia in questa piazza d'armi che e' la mia stanza.
Prima o poi dovro' scrivere dell'alloggio, come mi ha chiesto zio Carlo (che non commenta qui sul blog, ma quando mi vede online, ciao zio!).
Nel frattempo ecco un panorama del microcosmo che mi avvolge ora.

Una graziosa zanzariera verde a baldacchino mi protegge dalle sporadiche zanzare e mi riscalda un po' con effetto cuccio: la notte fa freddo e la coperta di pile a volte non mi tiene abbastanza caldo.

Sul comodino ho un sorso di tetch, (acqua e miele aromatizzati e fermentati in casa), una bevanda locale che non mi dispiace affatto, ma che e' molto cara e difficile da trovare. La mia coinquilina Michela, che ha gia' lavorato qui diversi mesi, ne e' stata omaggiata dal fratello della padrona di casa, uno studente di ingegneria elettronica.

Un dolce aroma aleggia per la stanza, non piante locali ma l'essenza di geranio africano che mi ha regalato il mio amico "alchimista" Matteo prima della partenza.

I soliti branchi di cani abbaiano nella notte e un grillo ritma la loro sinfonia.
Bisognera' aspettare l'aurora, quando la luce filtra dalle tende di tulle, per sentire l'impetuoso tubare delle tortorelle, che svolazzano numerose tra questi tetti.

Vorrei scrivere molto altro, oppure rifinire i postare i racconti di vari eventi gia' trascorsi qui a Macalle', ma domani mi aspetta una bella camminata.

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Le Iene

L'altra notte tornando a casa abbiamo incrociato le iene.

Sulla strada, a un centinaio di metri dalla casa dove dormo,
ci sono dei campi incolti, tra i cantieri e le baracche.
Quattro-cinque iene razzolavano tra la polvere e i rifiuti,
un po' infastidite dai fari che le puntavamo addosso.

Nella zona ci sono anche diversi branchi di cani randagi,
che la notte fanno una letterale "cagnara" per diverse ore.
Forse litigano con le iene...

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venerdì, novembre 10, 2006

Movimenti vari

Pochi aggiornamenti causa molteplici motivi:
- difficolta' di connessione
- vermi, virus e ArcGis poco collaborativi
- l'arrivo di Daniela, che si occupera' del GIS
- visita del personale dell'ambasciata a controllare lo stato del progetto
- cena "di gala" con i grandi capi locali, dove si e' mangiato Injera a
volonta' (non ho ancora capito come si scriva, ma e' il nome per la
cucina tradizionale... sui sapori scrivero' un'altra volta)
- consegna ufficiale dei materiali informatici e non agli etiopi (e
quindi nei prox giorni saro' occupata a dargli una mano con le
installazioni... per ora lascio perdere i miei commenti personali su
queste forniture...)

Spero di riuscire a postare qualche foto, l'editor di blogspot non e'
raggiungibile (sto postando via email) e spesso l'ftp fa i capricci.

Vado a giocare con la configurazione di Salomone (il nostro pc per i dati!)
Inutile aggiungere che il portatile che ora uso si chiama Sheba
(Saba, la regina! non il cibo per micetti =) )
Sto gia' pensando a come chiamare i pc fissi che dovro' installare, qui
hanno una fissa con gli arcangeli e i santi locali...

PS agli altri blogger che normalmente seguo: splinder e' irraggiungibile
nel 98% dei casi, blogger nel 70%.. non vi leggo ma vi mando tanti saluti =)

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giovedì, novembre 02, 2006

Patente tigrina!

Un'ora di attesa burocratizzata alla locale motorizzazione, molti
sorrisi e spiegazioni, questionari incomprensibili (in amarico... e
chiedono pure i nomi dei genitori... stavano impazzendo sul nome dei
miei!), 17,5 birri (circa 1,6 euro)... e voila'!
Eccomi in possesso della patente tigrina (rilasciata dallo stato del
Tigray, non con buffi animaletti disegnati sopra!)

Ora sono autorizzata a guidare in Etiopia =)
Ieri sera ho fatto la prima prova di guida dalla casa/ufficio alla casa
di Awalty, dove dormo insieme a Michela (un'altra ragazza del progetto
che stara' qui fino a fine novembre). Oltre a Michela mi ha accompagnato
Gianni, un'altro collega che guida regolarmente e che ha riportato poi
la macchina alla casa ufficio.

Erano le 11 di sera e sul percorso ho incrociato solo un taxi, 2 cani, 3
contadini e un asino.
Sono pure riuscita a non sbagliare strada =)
La prossima prova del fuoco sara' guidare di giorno.
Il rapporto con la "strada" qui e' molto diverso dal nostro, le macchine
sono poche: la gente attraversa a caso, girano molti carretti e animali
in liberta' (asini, cani, polli...)
Solo le strade principali sono asfaltate e generalmente l'asfalto ha una
qualita' che in italia definiremmo "mulattiera di montagna".
Tuttavia i miei colleghi mi dicono che le strade sono in condizioni
estremamente migliori rispetto a 1-2 anni fa.

In ogni caso per gli spostamenti in orario di lavoro continueremo ad
usare l'autista...
Tuttavia grazie alla patente posso essere indipendente per restare a
cena alla casa/ufficio insieme agli altri.

PS intanto qui continuo a combattere con protezione di cartelle nelle
reti di winXP, con worm striscianti e con sincronizzazione di file...
spero di finire presto cosi' do una mano al db =)

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mercoledì, novembre 01, 2006

Orribile worm

Sto combattendo con un orribile worm di nome <a
href="http://www.avira.com/it/threats/section/fulldetails/id_vir/2076/worm_vb.ay.2.html"

target="blank">VB.DV</a>...

Appena trovo il tempo scrivo della gita ad Hausien e del matrimonio
etiope a cui ci hanno invitato domenica!

PS Tra oggi e domani dovrei prendere la patente =)

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