venerdì, aprile 27, 2007

Abitazioni


Una ragazza Afar trasporta un pezzo di casa


Una casetta monofamiliare Afarigna

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giovedì, aprile 26, 2007

Lem


Lem, acqua in lingua Afar

Questa e' l'unica pompa a mano che abbiamo visto tra tra Cifra e Bati, 90 km attraverso un'arida savana dove vivono gli Afar meno spartani (quelli piu' tosti vivono nella depressione della Dancalia).

Le ragazze Afar erano incuriosite da questi buffi "farengi" che si son fermati tra loro. Abbiamo comunicato a gesti e risate, dato che non parlano neanche una parola di amarico o tigrino.
Serve una forza incredibile per far funzionare la pompa, ed esce solo un sottilissimo rivolo d'acqua. Ho provato con loro e ho cercato di immaginarmi cosa possa essere la vita cosi'.
Le donne passano le loro giornate li', poi si caricano in spalla le taniche e camminano, anche per diversi km, fino a casa.

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Afar




Le popolazioni Afar vivono nei torridi deserti e nella depressione della Dancalia. Non sono considerati propriamente "socievoli". Ogni tanto rapiscono qualche turista.

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mercoledì, aprile 25, 2007

Oromo



Gli Oromo sono l'etnia piu' numerosa, e comprende molte sotto etnie con tradizioni diverse. Queste foto vengono da un villaggio sulla strada per Cifra, scattate durante una festa che si svolgeva sull'unica strada del villaggio

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lunedì, aprile 23, 2007

Giri sparsi

Il fine settimana del 15 sono andata al mercato di Bati, in mezzo al deserto.
Questi ultimi giorni invece, approfittando del dover andare a controllare la raccolta dati "in field", ho girato per gli altopiani, Shire', i monti Siemel e il Rash Dashen, i castelli di Gondar, il lago Tana e le cascate Nilo Azzurro, il villaggio di Awra Amba... luoghi incredibili.
Il nostro pick up ha 5900 km, l'abbiamo presa il 16 marzo da Addis Abeba che ne aveva 200... il 90% dei restanti km percorsi ero la' sopra (e per dare un'idea delle strade, sottolineo che abbiamo gia' bucato 7/8 volte e cambiato completamente le gomme una volta).
Ho un sacco di foto che aspettano di essere postate, ora vediamo come riesco a incastrarmi tra lavoro e altri impegni =)

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giovedì, aprile 19, 2007

Baobab



Tra Sekota e Samre c'e' una valle piena di baobab.
I compagni di viaggio piu' esperti mi dicono che son molto piu' piccoli di quelli che crescono in altri luoghi dell'africa. (povero baobab, crescere a 1800 metri non deve essere facile).
I loro rami contorti sembrano doversi animare da un momento all'altro... me li immagino come dei parenti cattivi di Barbalbero =)

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mercoledì, aprile 18, 2007

Paglialbero




In buona parte dell'Etiopia centrale (Amhara, Welo) la paglia si conserva cosi'...

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sabato, aprile 14, 2007

Cleric power


Preparativi per la cerimonia


Questo prete che ci scrutava torvo tra gli alberi mi ricorda Dalamar...


Lella ed io ci prendiamo una pausa rigenerante sedute tra le monache e le fedeli.
Comunicavamo a sorrisi, gesti, e qualche parola di amarico (non parlavano tigrigno come a Mekelle)


Un momento della cerimonia di Pasqua

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venerdì, aprile 13, 2007

Viaggiando - Paesaggi sulla strada di Lalibela


Un villaggio tra Lalibela e Sekota



Il paesaggio da uno dei passi subito dopo Sekota, quasi a 3000 mt


Approfitto del fatto che blogger e la rete funzionano per floodare di foto e buttare la' qualche appunto di viaggio!
La strada di Lalibela ci ha offerto panorami e luoghi incredibili.

Dopo il sabato pasquale, il nostro gruppetto di viaggiatori (Margherita, Lella, Gianni, Rafaele ed io) si e' rimesso in pista verso Mekelle la domenica mattina presto. Raffaele ed io abbiamo onorato la tradizione facendo colazione con interiora di pecora fritta (!).

Dopo 3 ore di pista siamo arrivati a meta' strada, a Sekota dove vive Federico, che lavora per la Copi. All'andata ce ne avevamo messe 4, ma guidavo io (che sono leeentaaa) e l'ultima ora l'avevo fatta completamente al buio.
Un pranzetto leggero (pecora fritta e injera!) e poi altre 4/5 ore di pista verso Mekelle. La sera, arrivati a casa, il mio stomaco mi ha comunicato imperativamente di non voler piu' vedere pecora per almeno una settimana =p

Viaggiare qui ha un senso di avventura. Le mappe piu' recenti hanno 20 anni e riportano solo poche strade principali, che non necessariamente sono in buone condizioni.
Quindi si chiede in giro quali sono le piste in buone condizioni, se ce ne sono di nuove, se ci sono ponti crollati, quanto ci si mette. Si tracciano disegni sulla carta e si annotano km e tempistiche, affidandosi all'esperienza degli altri viaggiatori.
Non ci sono indicazioni o cartelli, ai rarissimi bivi ci si affida ai pastori (con notevoli difficolta' linguistiche) o al buonsenso.
Nel viaggio di andata e ritorno da Lalibela (300 km in 8/9 ore) abbiamo incrociato solo 2 macchine e 2 pulman... benche' il traffico non sia un problema, resta la questione di evitare i sassi (macigni a volte), i solchi dell'acqua, il bestiame e i tipici pastorelli suicidi che, in preda all'emozione, ti si buttano sotto le ruote gridando "You!You! Farengi! Farengi!"

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Lalibela


La chiesa di San Giorgio, protettore dell'Etiopia. E' la chiesa piu' fotografata.
L'immagine non rendebe bene la profondita': la chiesa, scavata nella roccia, e' alta circa come un palazzetto di tre piani .



Un monaco di aggira per i passaggi e i cunicoli che collegano il complesso di chiese.



Nel fagotto di vestiti c'e' un monaco che dorme aspettando la pasqua. Accanto al lettino c'era il fagotto delle sue poche cose: il cappello, un bastone, un bollitore di latta...


La cerimonia di pasqua.


Dalle 9 di sera del sabato alle 3 di mattina si e' celebrata la Pasqua.
Quest'anno la pasqua copta/ortodossa cadeva insieme alla nostra.
Dalle 11 chiese di Lalibela e da tutte le valli intorno (Lalibela e' a 2700 mt) risuonavano litanie e tamburi.
I preti hanno acceso candele, cantato, ballato per tutta la notte. I fedeli e i monaci, stipati in chiesa, nelle cappelle, arrampicati negli anfratti o stesi nei i cortili intorno, seguivano la cerimonia avvolti negli scialli bianchi. Molti dormicchiavano a tratti: le cerimonie sono molto lunghe e stendersi per una pennichella e' una normale abitudine.
Girare per i passaggi al buio, immersa in questa atmosfera, e' stata una esperienza incredibile.
A fine cerimonia ogni famiglia, tornata a casa, ha ucciso la pecora o il capretto, rompendo infine il digiuno quaresimale che durava da 55 giorni.

PS Incredibile! oggi blogger funziona!

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lunedì, aprile 09, 2007

Pasqua a Lalibela

Sono reduce dalla Pasqua a Lalibela,
una esperienza bellissima in un mondo uscito dal medioevo.

Nella notte, tra le chiese scavate nella roccia,
canti, tamburi e corni risuonavano per tutta la vallata.
La luce della candele (e qualche terribile neon) accompagnava la cerimonia.
Centinaia di persone erano sedute o stese dentro e intorno alle chiese,
nelle piccole cappelle, intorno alle melmose vasche per i battesimi.
Preti e giovani diaconi, monache, semplici fedeli: tutti avvolti nei
tradizionali scialli bianchi.

Gia' normalmente Lalibela e' uno spettacolo fuori dalla norma, sotto
pasqua e' una esperienza fuori dal tempo =)

La celebrazione e' durata dalle 9 di sera alle 3 di notte,
poi tutti sono tornati a casa a sgozzare il capretto (o la pecora o la
gallina), finalmente carne dopo 55 giorni di digiuno.

Appena blogger si riprende, spero di raccontare meglio il viaggio e di
postare qualche foto, anche se rendono solo minimamente l'atmosfera...

Un paio di link su Lalibela:
http://it.wikipedia.org/wiki/Lalibela
http://www.missionaridafrica.org/archivio_rivista/2005_01/07.htm

(postando via email non dovrebbero funzionare i link diretti...)

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sabato, aprile 07, 2007

Da Megabit a Miazia!

Il mese di marzo qui si chiama Megabit, geniale :)
Il nostro 9 aprile invece e' arrivato(a?) Miazia...

Riguardo al calendario ricapitolo velocemente:
- hanno 12 mesi da 30 giorni, piu' uno da 5 (o 6)
- il loro anno inizia l'11 settembre, che e' il loro 1' settembre (e viene contato come mese 1).
- seguono il calendario giuliano, quindi sono 7 anni e 8 mesi indietro, quest'anno festeggeranno il 2000!

Le conversioni ogni volta mi fanno diventare, ma sicuramente credo che la loro divisione dei mesi sia piu' funzionale =)

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martedì, aprile 03, 2007

Non socializzare col pranzo!

Come si mangia un pollo a Macalle'?
Lo si compra e gli si tira il collo, come ai vecchi tempi.
Purtroppo non avevamo valutato ch e' periodo di fasting, ovvero digiuno, e in particolare questa settimana (la settimana santa) nessuno tocca carne o ammazza un pollo manco a pagarlo oro.
Quindi il nostro polletto e' rinchiuso nella rimessa in giardino e ci delizia col suo canto ad ogni ora (istigando pensieri violenti nei suoi confronti).
La mi collega Daniela e' partita per fortuna! Lei, semi vegetariana, passava un sacco di tempo nella rimessa a compatire il povero polletto!


La casa principale, dove sono alloggiata ora.

Il suo giardino e' tra i piu' belli e curati di tutta Macalle'

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lunedì, aprile 02, 2007

Serate di Macalle'

Ieri sera cenetta con gli italiani in loco (Margherita la dottoressa, 4 ragazzi del servizio civile, e mancava Lella, la fisioterapista).
Per l'occasione erano a Macalle' anche due ragazzi del Copi.
Raffaele, a cui hanno dato una ricerca suicida in Afar: deve andare ad intervistare le tribu' Afar, i combattenti piu' tosti del circondario... quelli che hanno rapito i turisti 2 settimane fa per intenderci... cosa che e' molto seccante perche' rendono la mia gita in Dancalia infattibile :(
e Federico, che avevo conosciuto ad ottobre alla gita a Mariam Korkor. Sta in Amhara a sviluppare un progetto di un database territoriale come il nostro, ma con molti meno finanziamenti. Si e' fatto la raccolta dati a piedi per i villaggi dove non arrivavano le strade... informatica d'assalto.

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Il burro


Al mercato il burro si trova cosi'.
Non viene usato come alimento, ma per ammorbidire i capelli!

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