domenica, dicembre 31, 2006

Per l'anno nuovo serve un po' di energia!

Caffe' appena tostato!

Auguri a tutti gli amici sparsi per l'italia e il mondo!

lunedì, dicembre 25, 2006

Ed eccomi di nuovo in italia!
tuffata direttamente nel turbinio natalizio =)
Auguri di buone feste a tutti!

(non e' proprio un albero di natale... ma fate come se lo fosse =) )

domenica, dicembre 17, 2006

Abbracci etiopi

Ormai siamo agli sgoccioli...
pochi giorni e saro' in italia.

Giusto una riflessione su quanto mi abbia colpito l'espansivita' di
queste popolazioni nelle dimostrazioni di amicizia e socialita';
nell'incontrarsi ci si da sempre la mano, anche nei negozi...
Tra amici, le donne usano i bacetti sulle guance come i nostri (qui sono
tre), mentre altri si salutano dandosi la mano e tre "spallate" dal lato
destro.
Per strada inoltre capita spesso di vedere amici o amiche di ogni eta'
camminare per mano o abbracciati... ma solo tra coppie dello stesso
sesso...
Per quanto qui le donne abbiamo, anche per tradizione, una estrema
liberta' e la possibilita' di accedere a ruoli di responsabilita', la
loro condizione e' ancora decisamente lontana dall'essere accettabile
(ma questo e' un altro post...)

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sabato, dicembre 16, 2006

Axum

Il blog continua a non essere raggiungibile...
quindi niente foto!
L'italia si avvicina...
Posto qualche pensiero sulla gita del 4 dicembre ad Axum...

Axum
ovvero l'antica capitale del regno della mitica regina di Saba.
Qualcuno forse se la ricordera'per la faccenda della stele fregata da
Mussolini, che fino a qualche anno fa campeggiava davanti alla Fao a Roma.
Vicino alle altre imponenti colleghe, la stele che e' stata restituita
ma che giace, probabilmente per i prossimi decenni, in bella mostra
sotto una tettoia. Nessuno ha il fegato di rimetterla in piedi, dato che
il terreno di Axum e' un groviera di tombe sotterranee, molte delle
quali non ancora scoperte. Dalle tombe scoperte invece si son gia'
fregati tutto i tombaroli...

Il regno di Axum, che controllava buona parte dell'etiopia e, si dice,
anche dello yemen, si converti' al cristianesimo come religione di stato
nel IV secolo, ancor prima dell'impero romano.
L'identita' cristiana e' poi stata messa a dura prova dalle invasioni
mussulmane, che hanno alterato equilibri territoriali e di potere.
Tuttavia i combattenti tigrigni, arroccati tra chiese e monasteri, non
hanno mai perso la loro identita' religiosa.

Di come i tigrigni fossero un popolo di combattenti lo abbiamo testato
anche noi italiani.prendendo sonore legnate ad Adua, un verde e
tranquillo villaggio a mezz'ora da Axum.

Un bunna al "Caffe' della Battaglia" ha accompagnato qualche riflessione
su questi poveracci dei nostri connazionali, spediti in africa a
combattere un guerra senza senso.
buttati nella mischia senza preparazione, senza comandanti adeguati,
senza equipaggiamento e armi, contro una popolazione che "guardacaso"
nessun'altra nazione europea era riuscita a sottomettere (popolazione
che fra l'altro che comprava ottimi fucili europei).

Qualche decennio dopo Mussolini penso' bene di rifarsi, anche duro'
proprio poco.. a riguardo ho finito di leggere un interessante libro che
mi hanno prestato: Kai Bandera (Mursia),l'autobiografia di un giovane
ufficiale italiano alla guida di una banda di irregolari etiopi, tra il
36 e il 41. Tra i resoconti di guerra c'e' un bello spaccato della
confusa vita dei mercenari dell'epoca.

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mercoledì, dicembre 13, 2006

Tigrigno stile italiano ovvero le parole italiane rimaste in tigrig no

Nota: speriamo che questo post via email arrivi.. blogger e'
irrangiubile da giorni... il blog langue!

E se potete leggere... ecco un po' di curiosita' linguistiche!

Alla fine dalla mitica e discussione con l'autista per spiegargli del
montare la "spare wheel", scoprimmo che in tigrino si dice
"Gommadiscorta"....e che stavamo parlando di una "gomma" della "macchina"

Da li' si aperto un mondo di italgrigno, dove le tracce della
colonizzazione italiana hanno lasciato un certo segno linguistico.
(specialmente in eritrea, dove la maggioranza e' di etnia tigrigna).

Oltre a macchina e gomma sono rimaste diverse parole.
marciapiede, fogne, cacciavite sono tra quelle che ho scoperto in ambito
tecnico.
Nel vestiario tra gli altri mi ricordo: camicia', calzi, reggi,
mutandini (!).
Tra le cibarie c'e' il mitico bombolino, una specie di krafen fritto,
che a Roma chiamano bomba. Solo che qui, poco amanti dei dolci, lo fanno
senza la granella di zucchero ne' la crema.

Fare la spesa e' facile quando si comprano:
arance, pomodora, carot, patat, coste (che sarebbe la bieta)

La forchetta e' rimasta tale mentre il cucchiaio manca...
in che senso manca? dalla storia che mi hanno raccontato i servitori
etiopi/eritrei che apparecchiavano per gli italiani si dimenticavano
sempre di mettere il cucchiaio, e gli italiani iniziavamo a blaterare
questo insistente "manca, manca"...

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venerdì, dicembre 01, 2006

IISMAS

Attraverso i vostri commenti scopro che questi benedetti post arrivano
=) Tuttavia continuo a non poter raggiungere il blog e quindi non posso
rispondere direttamente.. Usero' un nuovo post quindi, cogliendo
l'occasione per parlare dell'IISMAS, l'associazione di dermatologi
italiani che lavora qui a Macalle'

Saluto quindi il coraggioso (marchigiano pure!) che mi ha scritto della
sua partenza in gennaio, per passare 12 mesi proprio come volontario
all'IISMAS, con Valeska e Margherita, le dottoresse che animano il centro.
In bocca al lupo, serve un bel po' di fegato... mi e' troppo difficile
riportare quel che ogni tanto ci dicono del loro lavoro...

Abbiamo visitato il reparto, nel nuovo ospedale. Una specie di
cattedrale nel deserto, aiuole, parcheggi, cancellate imponenti...
dove pero' hanno solo una sparuta manciata di infermieri e mancano
medicinali di base.

Proprio questa sera dovevamo andare a cena da loro.
Una cena promessa per le cure offerte al loro pc portatile (ridotto male
quasi come i loro pazienti... gli servirebbe un bel format a dire il
vero), ma domattina partiamo presto per Axum e non ce la facciamo.

Un'altra cosa geniale e' la macchina dell'IISMAS, non so il modello
preciso ma credo si chiami "defender" (mi informero'!)... e' un piccolo
van che sembra uscito da un film africano degli anni 60. E' veramente
geniale =) Lo stile di guida di Valeska sulle strade di Macalle'
(raramente asfaltate) e' una vera esperienza... specie se c'e' una
musica adatta di sottofondo per ritmare le buche o quando si incontrano
le iene.
Peccato che non ancora non possa postare foto, ma prima o poi provvedero'.

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