sabato, dicembre 16, 2006

Axum

Il blog continua a non essere raggiungibile...
quindi niente foto!
L'italia si avvicina...
Posto qualche pensiero sulla gita del 4 dicembre ad Axum...

Axum
ovvero l'antica capitale del regno della mitica regina di Saba.
Qualcuno forse se la ricordera'per la faccenda della stele fregata da
Mussolini, che fino a qualche anno fa campeggiava davanti alla Fao a Roma.
Vicino alle altre imponenti colleghe, la stele che e' stata restituita
ma che giace, probabilmente per i prossimi decenni, in bella mostra
sotto una tettoia. Nessuno ha il fegato di rimetterla in piedi, dato che
il terreno di Axum e' un groviera di tombe sotterranee, molte delle
quali non ancora scoperte. Dalle tombe scoperte invece si son gia'
fregati tutto i tombaroli...

Il regno di Axum, che controllava buona parte dell'etiopia e, si dice,
anche dello yemen, si converti' al cristianesimo come religione di stato
nel IV secolo, ancor prima dell'impero romano.
L'identita' cristiana e' poi stata messa a dura prova dalle invasioni
mussulmane, che hanno alterato equilibri territoriali e di potere.
Tuttavia i combattenti tigrigni, arroccati tra chiese e monasteri, non
hanno mai perso la loro identita' religiosa.

Di come i tigrigni fossero un popolo di combattenti lo abbiamo testato
anche noi italiani.prendendo sonore legnate ad Adua, un verde e
tranquillo villaggio a mezz'ora da Axum.

Un bunna al "Caffe' della Battaglia" ha accompagnato qualche riflessione
su questi poveracci dei nostri connazionali, spediti in africa a
combattere un guerra senza senso.
buttati nella mischia senza preparazione, senza comandanti adeguati,
senza equipaggiamento e armi, contro una popolazione che "guardacaso"
nessun'altra nazione europea era riuscita a sottomettere (popolazione
che fra l'altro che comprava ottimi fucili europei).

Qualche decennio dopo Mussolini penso' bene di rifarsi, anche duro'
proprio poco.. a riguardo ho finito di leggere un interessante libro che
mi hanno prestato: Kai Bandera (Mursia),l'autobiografia di un giovane
ufficiale italiano alla guida di una banda di irregolari etiopi, tra il
36 e il 41. Tra i resoconti di guerra c'e' un bello spaccato della
confusa vita dei mercenari dell'epoca.

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