giovedì, novembre 10, 2005

Vai e vivrai

Uscendo dal cinema il primo pensiero e' stato: "grazie al cielo che sono andata a vederlo sola col Maranza!" (alias Gorthan)
Il nostro mercoledi' culturale ci ha infatti portato a vedere un film indubbiamente bello e impegnatissimo, ma di una difficolta' notevole.
Il magone inizia nei primi 30 fotogrammi, con una lacrimuccia che si annida nell'angolo dell'occhio, e continua imperterrito per le 2 ore e un quarto successive.
Il regista (grazie al cielo!) riesce anche a rompere la tensione ogni tanto, con battute e ironia, ma per i primi 30 minuti serve uno stomaco molto duro.

Il film racconta la vita di un bambino cristiano etiope, che viene spacciato per ebreo dalla madre, affinche' venga accolto in israele.
Laggiu' il bambino cresce con una nuova famiglia, in mezzo a tutte le difficolta' di integrazione dei falascia' (cosi' si chiamano gli ebrei etiopi) e a tutte le problematiche di un segreto da nascondere.
Mentre il fanciullo cresce si attraversano 20 anni di storia di Israele... e il film non risparmia nulla.
Probabilmente ho apprezzato molto il film anche perche' ho conosciuto un po' quei luoghi e la loro storia mi ha sempre affascinato.

Il film e' molto bello, ma andatelo a vedere solo se siete ben motivati!