mercoledì, novembre 02, 2005

Le bambole russe

Sognare di diventare grandi, di trovare cio' che si vuole.
Ma cosa si vuole?
Un documentario piu' che un film. Un ritratto di pensieri, parole, opere e omissioni della vita di un trentenne&co.
Reale, o forse no, dentro un romanzo, ma in fondo lo sono un po' tutte le nostre vite.
Piccoli gesti concreti, raccontati con somma maestria, e seghe mentali a non finire.
Sono uscita dal cinema contenta ma pensierosa.
Racconta di tante inquietudini che convivono sempre con noi.

Pecca della versione italiana e' la traduzione totale.
Nella versione originale gli incontri con inglesi, spagnoli etc erano in lingua, ed anche il protagonista si rivolgeva agli amici stranieri in inglese (con il suo bell'accento francese) o in spagnolo.
In italiano hanno tradotto completamente, e questo fa perdere un po' di spessore al film. Lo si poteva lasciare con i sottotitoli. Peccato, me lo rivedro' in VO prima o poi =)

Peccato anche per tutti quelli che non son venuti al cinema con me, dietro alla scusa "Non sono stato Erasmus". E' stato un errore della pubblicita' presentarlo cosi'.
E' vero che l'Auberge Espagnol (l'Appartamento spagnolo) ha un impatto particolare su chi e' stato Erasmus (anche in quel caso e' un documentario di sensazioni e pensieri, anche se poi il vissuto di ciascuno e' diverso).
I personaggi delle Bambola Russe sono principalmente gli stessi e l'esperienza Erasmus e' accennata quale la causa dell'amicizia comune.
Tuttavia le Bambole Russe si rivolge a tutta una generazione europea, cresciuta sotto l'egida della globalizzazione, ma che dentro ha sentimenti e inquietudini di sempre,
e l'esperimento di raccontarli e' veramente ben riuscito =)