venerdì, aprile 15, 2005

Lost in Banlieu

Buongiorno!
Sono reduce dall'incontro in azienda per il progetto-stage (TER) e anche oggi ho avuto la mia dose di giri in macchina!

Prefazione

La mia residenza e' nella ridente cittadina di Orsay, a sud di Parigi.
L'azienda dove vado a portare i miei resonconti e' a Gentily, sempre a sud di Parigi, attaccata alla periferique (il GRA di parigi). In condizioni normali di traffico sono circa 20 minuti di tragitto.
L'appuntamento con il mio responsabile di stage e il prof e' solitamente alle 10.

Questa e' la pianta del tragitto ideale!

Antefatto

Anche due settimane fa sono andata al TER.
Ho imboccato la superstrada e mi sono immersa in uno sognante paesaggio, dove allo scintillio del sole sull'erba si alternavano misteriosi vallette di nebbia.

Dopo un po' qualcosa ha iniziato a preoccuparmi...
Una strana sensazione di spaesamento...
La nebbia? Il fatto che non avessi visto cartelli indicanti Parigi?
Dopo una decina di minuti ho capito:
Il sole stava dalla parte sbagliata!!

Peccato pero' che la superstrada diventava direttamente autostrada (senza passare per il via) e che la prima uscita (a pagamento ovviamente) era a 20 km.

Sigh! E' stato imbarazzante telefonare al responsabile stage per spiegare che avrei avuto un po' di ritardo!

L'avventura di oggi

Parto di buon ora (ovvero con solo un lieve ritardo di un quarto d'ora).
Imbocco il lato *giusto* della superstrada. Grande!
Dopo un po' di ameno paesaggio mi accorgo che avevo imboccato la superstrada piu' lunga e non quella piu' diretta.. mannaggia!
Mentre lancio invettive contro la mia sbadataggine incappo in un simpatico cartello: Incidente prima della periferique! 3 km di coda.
Sob!!!

Dopo una decina di minuti di coda decido di prendere in mano la situazione e, cartina alla mano, mi butto sulla prima uscita alla ricerca di un'improbabile scorciatoia.
Case, centri commerciali, indicazioni di improbabili servizi comunali..
Lost in Banlieu! mi viene troppo da ridere e inizio a prendere a capocciate il volante mentre canticchio "yellow taxi" (un suggerimento?)

In tutto questo mi accorgo di aver lasciato in camera i numeri di telefono per avvisare, quindi messaggio un amico francese (Benoit) chiedendogli se per favore puo' cercarmi il numero su internet... ricevo il numero.. telefono.. spiego brevemente la situazione e casca la linea: credito terminato.

Mentre continuo a picchiare la testa sul volante, forse grazie a una botta ben assestata, ricordo di essere un piccione viaggiatore e riprendo in mano la situazione.
Tra cartina, intuito e posizione del sole riesco in qualche modo ad arrivare alla periferique e finalmente alla sospirata destinazione con solo 40 minuti di ritardo sull'appuntamento (ore 10.40)!
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Lieto fine (quasi fine)!

Il mio responsabile d'impresa (Fouad) e il mio responsabile di stage dell'univ (Cedric) erano piu' in ritardo di me!
Inoltre Fouad si era scordato il portatile a casa e abbiamo dovuto aspettare fino alle 12.00 per avere un pc libero in azienda e per mostrare la mia presentazione!
E' fiko lavorare in un ambiente rilassato =)

Il ritorno

Alle 13.15 parto dall'azienda e, dato che non mi sentivo stanca, decido di farmi un giretto in macchina per Parigi! (ok, potete dire che me le cerco...)
Inizio il mio ameno tour: Cite U, Montparnasse, Les Invalides...

Parcheggio vicino alla Tour Eiffel per una decina di minuti per meglio rimirala: effettivamente e' sproporzionata, ma evitero' di divulgare questo mio commento ai francesi.
Cerco anche di immaginare che impressione abbia fatto questo mostro d'acciaio quando venne costruito e in particolare mi chiedo ne cosa pensasse la mia bisnonna francese, Helene, quando ando' a Parigi a vedere l'esposizione universale del 1899 (parti' sola con un'amica: uno scandalo per l'epoca, dato che era una ragazza giovane e non sposata.. ma a quel che raccontava nonna Marcella, la mia bisnonna Helene se ne fregava abbastanza delle convenzioni sociali).

Terminate le riflessioni storico-famigliari-sociali mi dirigo verso il Trocadero, dove provo a parcheggiare per andare a vedere la mostra su Jules Verne; purtroppo pero' i maledetti parcometri parigini funzionano solo con una tessera prepagata che si compra dal tabaccaio... e di tabaccherie neanche l'ombra in zona!
Inveisco contro il comune di Parigi e mando un pensiero a Marco e alle sue invettive contro i parcheggi a pagamento a Roma: W la Globalizzione! Questa e' vera integrazione Europea!

Riprendo il mio giro e mi esalto nel fare due volte il giro tondo intorno all'Arco di Trionfo: la rotonda e' un vero casino per le precendenze, ma il mio addestramento nel traffico romano mi permette di sopravvivere agevolmente a Parigi.

Mi butto verso la Defense, mi godo i palazzoni moderni e dopo un po' sbuco a Sevres: ve lo consiglio, e' veramente un posto carino, con molto verde e un bellissimo parco.

Alle 15 decido che e' tempo di tornare a casa (ieri notte ho fatto le 5 a sistemare il rapporto, come d'abitudine!).
Riesco agevolmente (non ci credevate eh?) a reimboccare la periferique e la superstrada (quella giusta! stavolta nessun errore!) fino a casa!!
E questa volta e' il lieto fine davvero, con Chiara che si butta sotto le coperte con un the caldo!

un saluto dal vostro piccione viaggiatore!

Chiara